Parlare del vasto universo delle chiavi potrebbe apparire come poco stimolante o affascinante, tuttavia, esso cela in sé una ricca varietà di tecnologie, meccanismi e soluzioni sorprendenti, alcune delle quali semplici, altre incredibilmente avanzate. Ogni chiave nasconde al suo interno un segreto, e in questo articolo ci proponiamo di svelarne alcuni. Iniziamo esaminando le componenti chiave, che essenzialmente si suddividono in due parti: impugnatura e penna.
I componenti di una chiave
L’impugnatura può assumere varie forme e può essere realizzata con una vasta gamma di materiali, in base alle preferenze del cliente.: lo standard prevede l’uso dell’ottone nichelato, ma è possibile realizzarla anche in plastica. Naturalmente l’impugnatura può avere diverse forme, tra cui il classico modello rotondo o quadrato, ma può anche essere progettata in modo ergonomico, a martellina o a maniglia, e può essere fissa o pieghevole per ridurre la sporgenza in luoghi di grande passaggio. Infine, è possibile personalizzare l’impugnatura con il logo del cliente o il logo OMR, per dare un tocco personalizzato alla propria chiave.
La penna o canna è la parte che ospita il codice di sblocco della serratura e può assumere diverse configurazioni, tra cui:
- Cifrata: è il tipo di chiave più diffusa e comune, la classica chiave che presenta una dentellatura lungo uno o entrambi i bordi.
- A impronta: all’estremità della penna è presente una forma concava e geometrica, come un triangolo o un quadrato.
- A perni: si basa su “spine metalliche” di lunghezze diverse disposte radialmente per la cifratura.
- Tubolare: la penna è a forma cilindrica o tubolare
- Wave con pista laterale: in arrivo per il 2024 la nuova chiave.
Esploriamo in dettaglio il funzionamento dei vari metodi di sblocco utilizzati nelle serrature e analizziamo i complessi meccanismi che si trovano dietro a oggetti comuni come le chiavi. Ci addentreremo nell’analisi seguendo un percorso che va dalle protezioni di base a quelle di crescente complessità. In questo modo, acquisiremo una comprensione più approfondita di come le serrature possano essere aperte e delle sfide che i sistemi di sicurezza devono affrontare per proteggere efficacemente accessi e risorse.
Chiave a impronta
Questa tipologia di chiave è comunemente impiegata in vani tecnici a basso rischio, come sportelli di quadri comando e contatori di acqua e gas.
Rispetto alla sua controparte cifrata, offre un livello di sicurezza inferiore ed è spesso utilizzata in contesti in cui è prioritario consentire l’accesso agli operatori tecnici anziché impedirlo ai non autorizzati. Ad esempio, chiunque abbia una chiave a impronta con una forma triangolare T5 può aprire lo sportello del vostro contatore dell’acqua, ma questo design consente agli operatori autorizzati di accedere a centinaia di vani con un’unica chiave, semplificando le operazioni di controllo e manutenzione. Allo stesso tempo, uno sportello chiuso fornisce una protezione di base per gli strumenti nel vano, e l’accesso non autorizzato viene limitato e scoraggiato.
Chiave cifrata
Questo tipo di chiave trova applicazione in una vasta gamma di situazioni, come armadietti, cassettiere, porta-sci, portabagagli, cassette delle lettere, casellari e molte altre ancora.
Caratterizzata da un elevato livello di protezione, esistono due principali varianti: simmetrica e non simmetrica. Nel primo caso, la chiave è reversibile e può essere inserita nella toppa della serratura in entrambi i versi, mentre nella variante non simmetrica esiste solo un’unica modalità d’inserimento della chiave. La penna della chiave cifrata presenta un codice stampato alla radice della penna, che identifica il modello della chiave. Questo codice non va confuso con il codice di cifratura, che è segreto e determina il funzionamento della chiave. La parte dentellata della chiave corrisponde a un codice numerico, come ad esempio “124123”. La profondità degli intagli determina il numero corrispondente; un intaglio “uno” sarà molto meno profondo rispetto a un intaglio “sette”.
Inoltre, la penna di solito è attraversata in lunghezza da due binari, uno per lato, che consentono di mantenere la chiave nella corretta posizione durante l’inserimento e la rotazione nella serratura. Questo design complesso offre un alto grado di sicurezza, proteggendo efficacemente dagli accessi non autorizzati.
Chiave a perni
Questo particolare tipo di chiave è utilizzato in applicazioni che richiedono un elevato livello di sicurezza, come distributori automatici, quadri di comando di macchinari e ascensori, cassette di sicurezza, parchimetri, cambiamonete e simili.
La chiave a perni si distingue per la sua struttura unica, progettata per garantire una protezione avanzata. Essa è costituita da una boccola circolare all’interno della quale sono disposte in configurazione radiale sei spine metalliche di diverse lunghezze, ciascuna rappresentante una cifra del codice a sei cifre. Per esempio, la lunghezza del perno che rappresenta la cifra “uno” sarà inferiore a quella del perno che rappresenta il “quattro”.
La parte circolare in metallo lungo il bordo della chiave serve a mantenere la chiave allineata durante l’inserimento e la rotazione nella serratura. È necessario spingere la chiave verso la serratura, consentendo così ai perni di premere contro i rispettivi perni all’interno della serratura stessa. Questa azione permette di sbloccare il meccanismo e garantire l’apertura dell’accesso desiderato. La chiave a perni rappresenta una soluzione sofisticata per la protezione degli accessi in ambienti in cui la sicurezza è di primaria importanza.
Chiave tubolare
Questo tipo di chiave viene utilizzato in svariati contesti, a protezione di tornelli, vani portaoggetti, quadri di comando di ascensori e macchinari, distributori automatici, e altri ancora.
Il funzionamento di una chiave tubolare presenta affinità con quello delle chiavi a perni, ma con una distinzione significativa: i perni non sono posizionati sulla chiave stessa, bensì all’interno della serratura. Sulla chiave tubolare, troviamo sette incisioni concave di lunghezze diverse. Per aprire la serratura, è necessario premere la chiave completamente all’interno e consentire ai perni interni di allinearsi secondo la combinazione corretta. Solo allora sarà possibile ruotare la serratura e ottenere l’accesso desiderato.
La chiave tubolare dunque è cifrata, ed è possibile realizzarla con cifratura mista o unica. Inoltre, i perni di blocco non sono direttamente visibili né accessibili dall’esterno, contribuendo ulteriormente a elevare il livello di protezione offerto da questo tipo di chiave.
Cifratura delle chiavi: unica, mista o passe-partout?
Tutte le chiavi sono uguali? Non proprio! Nel mondo della produzione industriale delle chiavi, vi sono differenti livelli di complessità legati alla cifratura. Alcune applicazioni non richiedono una variazione dei codici di cifratura, prendiamo ad esempio le serrature per armadi da balcone o per le valvole con serratura: in questi casi, è possibile fabbricare un gran numero di chiavi praticamente identiche e in questo caso si parla di “cifratura unica”. Naturalmente non è sempre questo il caso e OMR è in grado di gestire cifrature differenti per soddisfare le specifiche esigenze dei clienti. Questo approccio viene definito “cifratura mista”, poiché le chiavi possono essere effettivamente tutte uniche.
Esiste anche un livello di complessità ulteriore che coinvolge una cifratura mista con l’aggiunta del concetto di passe-partout. In altre parole, si tratta di un set di chiavi tutte differenti, affiancate da un gruppo di chiavi speciali in grado di aprire tutte le diverse combinazioni. Questo scenario si applica, ad esempio, agli armadi e alle cassettiere negli uffici: ogni impiegato è responsabile del proprio archivio, ma la direzione può avere accesso a tutti gli armadi mediante l’uso della chiave passe-partout.
Processo di Produzione delle Chiavi OMR
Come avviene per tutti i prodotti con il marchio OMR, anche la produzione delle chiavi è gestita internamente da personale qualificato. Il nostro team si occupa di ogni fase del processo, dalla manipolazione della materia prima grezza che giunge nei nostri stabilimenti, fino alla spedizione del prodotto finale al cliente.
Ciascun tipo di chiave segue un processo di fabbricazione dedicato e mirato. Alcune chiavi attraversano processi automatizzati di produzione in serie, come è il caso delle chiavi cifrate, mentre altre, come le chiavi a perni, sono realizzate artigianalmente e assemblate manualmente. In questo modo, garantiamo la massima attenzione ai dettagli e la precisione nella produzione di chiavi che soddisfano i più elevati standard di qualità e sicurezza.
Vogliamo concludere il nostro viaggio nel mondo delle chiavi rendendo un omaggio speciale alla chiave Michel, un reperto storico dell’industria degli anni ’50, che rappresenta una parte fondamentale della storia di OMR e testimonia l’inizio dell’avventura imprenditoriale di Mario e Roberto Olivi, partiti da una piccola officina in Piemonte.
La chiave Michel è un simbolo del passato di OMR e delle sue radici. Attraverso il duro lavoro e la dedizione di generazioni, l’azienda è cresciuta fino a diventare ciò che è oggi: un produttore di prodotti di alta qualità, interamente made in Italy, distribuiti in tutta Europa. Guardando indietro a quei primi giorni, vediamo la lunga strada percorsa insieme a voi, e ci prepariamo con entusiasmo per il futuro.
P.S. Parlando del futuro, è legittimo domandarsi se un giorno le chiavi saranno completamente sostituite dai sistemi di accesso elettronici basati su NFC, RFID e Bluetooth. E cosa accadrà in caso di esaurimento delle batterie o interruzioni di corrente? Questo è un tema affascinante su cui OMR riflette da tempo, offrendo soluzioni all’avanguardia, sostenibili e sicure. Per ulteriori approfondimenti, vi invitiamo a leggere gli articoli su Hellock, la serratura con chiave elettronica o a combinazione numerica.